Beyond Belonging

Superare il confine per trovare le radici e riscrivere ciascuno il proprio sapere. Ispirati da Jože Plečnik, per il nostro primo progetto editoriale siamo andati a Lubiana. L’abbiamo intitolato Beyond Belonging, usando la parola inglese che significa “appartenere”, “sentirsi parte di qualcosa”. Perché come spiega Cristina Celestino, art director dell’azienda, «il senso di appartenenza trasforma il tema del confine da limite a opportunità». 

Cosa c’è oltre il confine? Stando alla geografia, per noi c’è la Slovenia. E Lubiana, con le architetture novecentesche progettate da Jože Plečnik, che si perfezionò a Vienna e Praga prima di rientrare nella sua città natale e reinventarne l’architettura a partire dalla tradizione.
Beyond Belonging racconta la sedia di Billiani attraverso le architetture di Jože Plečnik e Ivan Vurnik – la biblioteca nazionale, la casa dell’architetto e il primo complesso sportivo coperto della Slovenia. Tre luoghi che rispecchiano le tre anime della collezione: una più istituzionale e rigorosa, una più ironica e fresca, una più calda e intima. 

Primo complesso sportivo coperto della Slovenia, il Sokolski Dom risale agli anni Venti. Nella facciata, l’architetto Ivan Vurnik rilegge lo stile Art Déco alla luce della tradizione slovena, con elementi decorativi e geometrici. All’interno trovano posto una palestra con soffitto a volte e due atri più piccoli.

La biblioteca nazionale e universitaria è un edificio monumentale ispirato ai palazzi italiani e alla biblioteca Medicea Laurenziana di Firenze. Nel progettare il palazzo della conoscenza slovena, negli anni Trenta, Jože Plečnik cercò spunti e risposte nell’antico per creare un’estetica nuova, non ripiegata sulla tradizione.

“Una torre e un giardino”: è così che Jože Plečnik immaginava la sua casa prima di sapere che, dopo aver vissuto a Vienna e Praga, nel 1921 sarebbe tornato per sempre nella sua città. La casa dell’architetto è ancora come allora, un luogo intimo che raccoglie i frammenti della sua poetica e il desiderio di ritrovare le radici primarie di un’identità.

Photo by Mattia Balsamini
Text by Lisa Cadamuro